Dopo aver indicato alcuni degli appuntamenti più importanti del Carnevale in Basilicata, vediamo cosa prevede la cucina locale per far felici bambini e adulti durante questo periodo di scherzi e allegria. In particolare, vi presentiamo 3 dolci tipici della Basilicata preparati nel periodo del Carnevale.

Una premessa e d’obbligo: dovete sapere che la cucina lucana, pur combinando in diversi modi i prodotti offerti dal territorio, è semplice e spesso spontanea nella sua elaborazione. Inoltre, è molto legata ad eventi religiosi e tradizionali. Nel periodo di Carnevale, ad esempio, i dolci la fanno da padrone . Ma quali sono i dolci della Basilicata tipici del periodo? Presto detto: le Chiacchiere, il Sanguinaccio e i Taralli al naspro.

Conosciamoli meglio.

Dolci tipici della Basilicata nel periodo di Carnevale

Le Chiacchiere

Le Chiacchiere hanno una forma molto particolare: si tratta, infatti, di ritagli irregolari di pasta fatta con farina, uova, olio, aromatizzati con liquore, fritti e spolverizzati con zucchero  a velo. La loro origine è molto antica: già in epoca romana, in occasione dei Saturnalia (che corrispondono al nostro Carnevale), si producevano i Frictilia, semplici dolci di farina e uova fritti nel grasso del maiale. Ma la tradizione fa risalire l’origine delle Chiacchiere anche al contesto napoletano, quando la regina di Savoia (forse Margherita?), mentre chiacchierava con i suoi ospiti, ebbe fame e chiese al suo cuoco di corte di preparare dei dolci. Lui, prendendo spunto dalla richiesta della sua regina, chiamò i dolci appena fatti “chiacchiere”.

Le Chiacchiere (Foto: urbanpost.it)

 

Il Sanguinaccio

Come dice il nome stesso, il Sanguinaccio è qualcosa che ha a che fare con il sangue e a molti potrà far accapponare la pelle. Si tratta, in sostanza, di una crema al cioccolato, mandorle tostate e tritate, cannella, latte e scorza di limone. Il tutto aromatizzato con sangue fresco di maiale, che dà alla crema un retrogusto acidulo: la festività del Carnevale coincide, infatti, con il periodo in cui si uccideva il maiale, un vero e proprio rito che in alcuni paesi dell’entroterra lucano (come Accettura, Castelmezzano o Pietrapertosa, nel cuore delle Dolomiti Lucane) ancora si ripete.

Oggi la vendita e l’utilizzo del sangue di maiale sono vietati per legge e il Sanguinaccio, quindi, non è più prodotto come una volta.

Il Sanguinaccio (Foto: comefare.donnamoderna.com)

 

I Taralli al naspro

I taralli al naspro sono taralli dolci all’anice e rappresentano una valida alternativa alle Chiacchiere. Prendono il nome dal naspro, una glassa bianca al gusto di limone, di cui sono ricoperti. A differenza delle Chiacchiere, però, i taralli al naspro non si friggono ma si cuociono in forno e vengono ormai prodotti non solo a Carnevale, ma tutto l’anno.

Alcuni taralli al naspro (Foto: buttalapasta.it)

 

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