di Dora Cappiello – Guida Turistica Professionista

Fra le tante esperienze e attività svolte nell’ultima stagione, mi piace ricordare una giornata trascorsa con tre signore americane, all’inizio di ottobre dello scorso anno.

Anne, Johan e Beth, amiche da una vita, da San Francisco nella minuscola Basilicata, avevano scelto un’esperienza insolita, in una regione insolita, per vivere “as Italians do” e non sentirsi solo turiste.

Arrivate a Matera in un pomeriggio di ottobre, hanno raggiunto il loro albergo in grotta, allestito in un complesso rupestre risalente al Medio Evo. Dalla ricca e opulenta San Francisco, dove vivono in curatissime villette a schiera circondate da meravigliosi giardini, questa volta per il loro viaggio fra amiche hanno scelto Matera, la città di pietra, e un albergo nelle grotte, invece di un classico hotel con ascensore ai piani.

Dopo un tour dei Sassi per scoprire gli antichi rioni, hanno cenato in un ristorante in grotta vicino all’albergo e poi si sono intrattenute nella corte a sorseggiare una tisana, in una tiepida serata di uno spettacolare autunno materano.

Il primo impatto con la regione, arrivando dalla Puglia, è stato mozzafiato, non c’è che dire. Ma le nostre amiche, oltre a scegliere Matera come destinazione principale dove fermarsi tre notti, hanno voluto fare qualcosa di insolito, che non molti immaginano si possa fare in Basilicata: la caccia al tartufo.

Il nostro amico tartufaio con i suoi cani da tartufo

Il nostro amico tartufaio con i suoi cani da tartufo

 

A Cirigliano, fra paesaggi mozzafiato e la tipica ospitalità lucana

Il mattino dopo, scarpe e abbigliamento comodo, oltre a un maglioncino per la montagna, siamo partite alla volta di Cirigliano, attraversando i paesaggi incontaminati dell’interno della provincia materana.

Scendendo verso la val Basento, le mie tre ospiti hanno ammirato gli uliveti e le verdi colline, i paesini affacciati sulla valle e i frutteti che si allungano verso la costa ionica, prima di farsi incantare dalla Valle dei Calanchi. Un susseguirsi di fascino e natura incontaminata, arricchito da racconti di colonizzazioni e dominazioni che hanno lasciato traccia sul tutto il territorio.

Arrampicandoci verso la parte montuosa, ancora un paesaggio diverso, verdeggiante e ricco di boschi, ci ha accolti arrivando nel piccolo borgo di Cirigliano, dove il nostro amico tartufaio ci attendeva, insieme al sindaco. Le signore sono rimaste soprese: “Is the mayor here by chance?” è stata la domanda stupita. “No, he came just for you!”. E il simpatico sindaco ci ha offerto anche la colazione, esprimendo la propria gioia nell’accogliere delle americane nel suo piccolo borgo.

Anne, Johan e Beth con i tartufai e Daisy

Anne, Johan e Beth con i tartufai e Daisy

 

Alla ricerca di tartufi sulle montagne lucane

Dopo una breve chiacchierata sul paese e sulla speranza che rappresenta il turismo per questi piccoli centri, abbiamo salutato il sindaco e ci siamo spostati nel bosco per la nostra escursione a caccia di tartufi.

Il percorso era facile e non particolarmente scosceso, ma aveva piovuto e c’era comunque da attraversare un torrentello. Le signore erano fiere di fare questa attività all’aperto e sia il tartufaio che il suo amico sono stati molto di buona compagnia e prodighi di racconti. Entrambi emigranti di ritorno, hanno dato alle signore uno spaccato della vita della gente del posto. Le signore erano molto incuriosite dai racconti e colpite dall’attaccamento che hanno le persone in Italia al loro paese di origine e alle loro tradizioni.

Dopo una mezzoretta, Daisy – uno dei nostri cani da tartufo – aveva già sentito qualcosa. Scappando fra i cespugli, saltando da una parte all’altra, si è fermata in un punto e ha iniziato a scavare. “È così eccitata evidentemente perché c’è molto tartufo: ha piovuto, in questi giorni”, ci ha spiegato il tartufaio. E infatti Daisy aveva individuato un piccolo scorzone. Il tartufaio è stato veloce a scavare prima che la cagnetta potesse addentarlo e romperlo, e l’odore si è subito sprigionato nell’aria. Grande eccitazione e gioia per la fortuna di aver subito trovato qualcosa!

Abbiamo camminato ancora, in totale per circa quattro ore, imbattendoci anche in funghi particolarissimi e tracce lasciate dagli animali del bosco.

Il tartufaio porge a una delle turiste americane un tartufo appena trovato

Il tartufaio porge a una delle turiste americane un tartufo appena trovato

 

In tarda mattinata, dopo aver trovato ancora un piccolo scorzone, siamo arrivati nei pressi di una piccola casa ai margini della strada, dove le tre amiche hanno avuto un’altra sorpresa. Ci siamo seduti vicino ad un forno a legna all’aperto, dove ci hanno raggiunte Angela e sua madre, zia Rosa, 75 anni. Nelle grandi sporte che portavano con loro, pasta lievitata, coperta da canovacci, e in un batter d’occhio hanno steso e condito delle deliziose focacce, impastate rigorosamente con il lievito madre. Zia Rosa le ha infornate, controllando con occhi esperti la cottura. Nel frattempo, abbiamo assaggiato del vino del contadino, finché le focacce fumanti non sono uscite dal forno e le abbiamo potute gustare insieme al caciocavallo di podolica, fatto sempre da Angela e zia Rosa.

La bravissima e simpaticissima Zia Rosa

La bravissima e simpaticissima Zia Rosa

 

Un bel pezzo dello squisito caciocavallo di podolica

Un bel pezzo dello squisito caciocavallo di podolica

Infine, Anne, Johan e Beth ci hanno confessato che era il compleanno di una di loro e che quella era stata una delle più belle feste che avrebbero potuto farle!

Basilicata, the well-being land!

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